Il Teatro Marruccino

Tutti i melomani conoscono il Marruccino, il celebre teatro che si trova a Chieti, vanto della città. E a ragione perché può fregiarsi del riconoscimento di Teatro Lirico d’Abruzzo e di quello ancor più prestigioso di Teatro di Tradizione che viene attribuito a quei teatri non solo radicati nel territorio, ma che si qualificano per una produzione lirica di elevata qualità artistica.

Il Marruccino fu edificato agli inizi dell’800 sulle mura di una chiesa sconsacrata e come Real Teatro fu intitolato a Ferdinando I di Borbone. Assunse il nome attuale dopo l’unità d’Italia quando l’omaggio al re delle Due Sicilie parve poco adatto ai tempi e si preferì il richiamo ad una antica popolazione italica.

Il teatro da subito accolse artisti di gran fama e tutti i grandi del teatro hanno calcato il suo palcoscenico, Eleonora Duse, Emma ed Irma Gramatica, Cesco Baseggio, Nicola Rossi Lemeni, solo per fare qualche nome.

L’aneddotica narra del pericolo corso dal Marruccino nel 1851 quando l’allora Arcivescovo di Chieti si ricordò delle mura della chiesa sconsacrata su cui poggia il teatro e ne rivendicò la restituzione. La mobilitazione dei cittadini evitò lo scempio.

Il teatro ovviamente negli anni ha subito rimaneggiamenti e restauri, rimane però intatta la bellezza della costruzione e dei decori. Impossibile non ricordare il sontuoso sipario decorato dal pittore napoletano Giovanni Ponticelli, e i due paggi in terracotta posti alla porta d’ingresso alla platea e ai palchi, opera dello scultore Costantino Barbella amico di Gabriele D’Annunzio.

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